Open water, open your mind
Traina al luccio, odio o amore?
Parecchi anni fa ad un evento internazionale di pesca al luccio in Svezia, scambiando 4 chiacchere con un Big del settore, ci siamo soffermati a discutere di Rugen.
Una enorme distesa d’acqua senza grossi Punti di riferimento e alla mia domanda come cerchi i pesci? lui sorridendo mi rispose “
Open water Open Your mind” ….
Sono capaci tutti di prendere i Lucci a traina ?
Tralasciando il fatto che ancora mi manca l’esperienza in acque tedesche, il mio interlocutore mi rispose che grazie all’esperienza maturata negli anni, alla tecnologia di cui oggi possiamo godere anche in barca e ad una costante e giornaliera “presenza” in acqua aveva capito come e dove cercare i pesci nell’arco dell’intera stagione.
La traina era sicuramente una tecnica molto redditizia in alcuni periodi dell’anno, alche il mio primo pensiero fu “son capaci tutti a prendere i lucci a traina” mai pensiero fu più sbagliato ed ho incominciato a capirlo negli ultimi anni.
Vuoi un po’ l’età vuoi che ho pescato gli ultimi 12 anni unicamente in Svezia (dove è vietata causa cavi elettrici dappertutto in acqua) alla traina non avevo mai dato importanza.
C’è sempre da studiare…
Ritornando a pescare in Italia, i nostri laghi che mediamente sono parecchi profondi, e visto che sono una persona curiosa, ho voluto sperimentare questa tecnica. Grazie ad amici veramente esperti come Thomas e Mauro grandi conoscitori dei laghi del Nord, ho finalmente capito che per pescare a traina abbiamo bisogno di conoscenza, dedizione, approfondimento come ogni altra tecnica.
Solitamente parlando con pescatori di lucci quando si nomina la parola “traina” almeno un 50% storce il naso, alcuni la ritengono pericolosa per la salute del pesce, altri non apprezzano il fatto di non “sentire in mano la botta del pesce” però tutti convengono sul fatto che dia la possibilità di coprire maggior acqua e di conseguenza aumentare le possibilità di cattura.
Ho provato a pescare a grosse profondità come in acque medio/basse, e per mio gusto personale quasi sempre tengo la canna in mano. Penso di aver raggiunto il giusto compromesso per farlo come piace a me. Solitamente lo faccio ad una profondità tra i 7 e i 15m non vado mai oltre per non compromettere la salute del pesce e cerco di non forzarlo mai per non “gasarlo”, insomma cerco di prendere le giuste precauzioni.
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La mia deduzione è
Nel tempo ho capito, che la scelta della rotta di navigazione, la presentazione dell’esca alla giusta profondità, a volte il colore e la dimensione sono spesso fattori determinanti.
Mi è capitato di farla con piombo guardiano al Lago del Salto qualche anno fa con ottimi risultati, perché i pesci erano fissi sui 12 m. Qualche volta lo faccio qui al Nord dove pesco abitualmente e non vado mai oltre i 10m quindi senza dover usare piombi aggiuntivi.
Per concludere, una tecnica molto interessante che incomincia a dare qualche risultato, fatta nel modo i cui più mi garba senza mettere in pericolo i nostri amici coi denti aguzzi.
A volte bisogna provare prima di escludere a priori certe tecniche, potrebbero rivelarsi curiose ed interessanti!
Ve lo dice uno che ha iniziato con la canna fissa ed i bigattini ed è arrivato allo spinning tropicale!
Alla prossima 😊
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